La flora del Parco Fluviale del Nera

Partendo dalle sponde del fiume Nera, la vegetazione circostante è caratterizzata da foreste a galleria, così chiamate perché avvolgono il corso d'acqua con le chiome delle piante, che in alcuni tratti si toccano quasi tra di loro.

Parco Fluviale del Nera

Le specie predominanti in queste foreste sono il salice bianco, l'ontano nero e i pioppi. È interessante notare anche la diversificata presenza di muschi e alghe, favorita dall'alta umidità atmosferica. Salendo in altitudine verso i pendii ripidi della Valnerina, le leccete, mescolate a pinete di pino d'Aleppo, diventano predominanti.

Da segnalare anche la presenza del bosso, che forma arbusti di grande interesse sui versanti rocciosi e freschi, e dei boschi di roverella, orniello e carpino nero, che crescono nei versanti dove queste specie hanno la meglio sulla quercia da sughero.

La Valnerina è abitata dall'uomo da tempi antichi. Oltre a un ambiente naturale straordinario, all'interno del Parco Fluviale si trovano elementi che collegano la vegetazione alle tradizioni umane. La fascia pedemontana e parte di quella montana della Valnerina sono coltivate ad ulivi, spesso su terrazzi e lunette sorretti da antichi muretti a secco, testimonianze di una tradizione che risale ai tempi degli Etruschi. 

Nei campi coltivati è ancora possibile osservare elementi caratteristici del paesaggio rurale umbro, come filari di querce o pioppi cipressini che delimitano strade o confini, piantate di acero campestre che sostengono le viti, e salici tagliati che vengono utilizzati per legare i tralci di vite. Questi elementi testimoniano un rapporto armonioso e duraturo tra l'uomo e il territorio.